mercoledì 27 gennaio 2016

Aspettando sabato 30 Gennaio per la grande manifestazione a Roma sul tema dell'unioni civili

Riceviamo e pubblichiamo un contributo del prof. Antonio Carannante nel capire la grande questione che attualmente si sta svolgendo in Italia sulle unioni civili 


ll sistema giuridico italiano sancisce diritti e doveri. Lo fa guardando agli elementi pregiuridici.  
Nel caso del matrimonio l'Ordinamento fa riferimento agli elementi pregiuridici della dualità sessuata e della sua complementarietà: cioè si riferisce alla coppia uomo-donna che garantisce la complementarietà e, segnatamente, la garanzia della possibilità della prole; così facendo, la famiglia si riesce a definire reale sostegno all'impalcatura della società.
L'Ordinamento, quindi, si interessa solo degli elementi oggettivi e non prevede come proprio compito interessarsi agli elementi soggettivi; perciò le coppie non eterosessuali non possono addurre il pretesto di volersi bene, in quanto i sentimenti non sono tenuti presenti perché non spettanti all'attenzione dell'Ordinamento stesso. Se non fosse così l'Ordinamento si baserebbe sulle sabbie mobili del soggettivismo e del relativismo che sono correlati agli elementi soggettivi, e non sarebbe nemmeno in grado di fissare con certezza i giusti paletti dei diritti e dei doveri, che è lo specifico suo compito, e verrebbe meno anche la sua stessa necessità di esistere; sarebbe letteralmente la barbarie del caos! D'altra parte il rispetto ai diritti nella vita privata dei singoli, comprese le scelte sessuali, è già previsto dalla legislazione esistente. In quanto poi al preteso diritto di avere bambini, è appena qui il caso di ricordare che questo non è un diritto ma un desiderio, e lo è anche per le coppie eterosessuali, in quanto che avere un bambino è un dono e non un diritto. 
Per i cristiani è un dono da Dio, per i non credenti è un dono dalla natura; essendo comunque un desiderio e non un diritto è irrazionale chiedere di disciplinarlo. C'è invece un reale diritto, per il quale dovrebbe esserci la più grande cura, ed è il diritto del bambino il quale è per definizione stessa l'essere più indifeso, e per ciò stesso la persona bisognosa della maggiore tutela.Il diritto del bambino inerisce la necessità assoluta del bisogno del papà e dell mamma biologici senza i quali, lo certificano studi scientifici seri, è compromessa la crescita retta della personalità del bambino. Infine mi soffermo sulla seguente considerazione: in un paese come il nostro in cui le riforme radicali e urgenti e avvertite dalla maggior parte della popolazione sono sistematicamente boicottate, si è fatto stranamente presto a inserire nelle discussioni parlamentari l'argomento che è anche oggetto della presente riflessione, e anche saltando la previa fase della verifica in Commissione. 
L'ultima considerazione mi offre legittimazione acciocché io mi chieda chi sia che detta l'agenda  parlamentare in Italia, forse lo straniero?


Antonio Carannante

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