Riceviamo e pubblichiamo un contributo del prof. Antonio Carannante nel capire la grande questione che attualmente si sta svolgendo in Italia sulle unioni civili
ll sistema giuridico italiano sancisce diritti e
doveri. Lo fa guardando agli elementi pregiuridici.
Nel caso del
matrimonio l'Ordinamento fa riferimento agli
elementi pregiuridici della dualità sessuata e della sua
complementarietà: cioè si riferisce alla coppia uomo-donna che garantisce la
complementarietà e, segnatamente, la garanzia della possibilità della prole;
così facendo, la famiglia si riesce a definire reale sostegno all'impalcatura
della società.
L'Ordinamento, quindi, si interessa solo degli
elementi oggettivi e non prevede come proprio compito interessarsi agli
elementi soggettivi; perciò le coppie non eterosessuali non possono addurre il
pretesto di volersi bene, in quanto i sentimenti non sono tenuti presenti
perché non spettanti all'attenzione dell'Ordinamento stesso. Se non fosse così
l'Ordinamento si baserebbe sulle sabbie mobili del soggettivismo e del
relativismo che sono correlati agli elementi soggettivi, e non sarebbe nemmeno
in grado di fissare con certezza i giusti paletti dei diritti e dei doveri, che
è lo specifico suo compito, e verrebbe meno anche la sua stessa necessità di
esistere; sarebbe letteralmente la barbarie del caos! D'altra parte il rispetto
ai diritti nella vita privata dei singoli, comprese le scelte sessuali, è già
previsto dalla legislazione esistente. In quanto poi al preteso diritto di
avere bambini, è appena qui il caso di ricordare che questo non è un diritto ma
un desiderio, e lo è anche per le coppie eterosessuali, in quanto che avere un
bambino è un dono e non un diritto.
Per i cristiani è un dono da Dio, per i non
credenti è un dono dalla natura; essendo comunque un desiderio e non un diritto
è irrazionale chiedere di disciplinarlo. C'è invece un reale diritto, per il
quale dovrebbe esserci la più grande cura, ed è il diritto del bambino il quale
è per definizione stessa l'essere più indifeso, e per ciò stesso la persona
bisognosa della maggiore tutela.Il diritto del bambino inerisce la necessità
assoluta del bisogno del papà e dell mamma biologici senza i quali, lo
certificano studi scientifici seri, è compromessa la crescita retta della personalità
del bambino. Infine mi soffermo sulla seguente considerazione: in un paese come
il nostro in cui le riforme radicali e urgenti e avvertite dalla maggior parte
della popolazione sono sistematicamente boicottate, si è fatto stranamente
presto a inserire nelle discussioni parlamentari l'argomento che è anche
oggetto della presente riflessione, e anche saltando la previa fase della
verifica in Commissione.
L'ultima considerazione mi offre legittimazione
acciocché io mi chieda chi sia che detta l'agenda parlamentare in Italia,
forse lo straniero?
Antonio Carannante
ll sistema giuridico italiano sancisce diritti e
doveri. Lo fa guardando agli elementi pregiuridici.
Nel caso del matrimonio l'Ordinamento fa riferimento agli elementi pregiuridici della dualità sessuata e della sua complementarietà: cioè si riferisce alla coppia uomo-donna che garantisce la complementarietà e, segnatamente, la garanzia della possibilità della prole; così facendo, la famiglia si riesce a definire reale sostegno all'impalcatura della società.
Nel caso del matrimonio l'Ordinamento fa riferimento agli elementi pregiuridici della dualità sessuata e della sua complementarietà: cioè si riferisce alla coppia uomo-donna che garantisce la complementarietà e, segnatamente, la garanzia della possibilità della prole; così facendo, la famiglia si riesce a definire reale sostegno all'impalcatura della società.
L'Ordinamento, quindi, si interessa solo degli
elementi oggettivi e non prevede come proprio compito interessarsi agli
elementi soggettivi; perciò le coppie non eterosessuali non possono addurre il
pretesto di volersi bene, in quanto i sentimenti non sono tenuti presenti
perché non spettanti all'attenzione dell'Ordinamento stesso. Se non fosse così
l'Ordinamento si baserebbe sulle sabbie mobili del soggettivismo e del
relativismo che sono correlati agli elementi soggettivi, e non sarebbe nemmeno
in grado di fissare con certezza i giusti paletti dei diritti e dei doveri, che
è lo specifico suo compito, e verrebbe meno anche la sua stessa necessità di
esistere; sarebbe letteralmente la barbarie del caos! D'altra parte il rispetto
ai diritti nella vita privata dei singoli, comprese le scelte sessuali, è già
previsto dalla legislazione esistente. In quanto poi al preteso diritto di
avere bambini, è appena qui il caso di ricordare che questo non è un diritto ma
un desiderio, e lo è anche per le coppie eterosessuali, in quanto che avere un
bambino è un dono e non un diritto.
Per i cristiani è un dono da Dio, per i non
credenti è un dono dalla natura; essendo comunque un desiderio e non un diritto
è irrazionale chiedere di disciplinarlo. C'è invece un reale diritto, per il
quale dovrebbe esserci la più grande cura, ed è il diritto del bambino il quale
è per definizione stessa l'essere più indifeso, e per ciò stesso la persona
bisognosa della maggiore tutela.Il diritto del bambino inerisce la necessità
assoluta del bisogno del papà e dell mamma biologici senza i quali, lo
certificano studi scientifici seri, è compromessa la crescita retta della personalità
del bambino. Infine mi soffermo sulla seguente considerazione: in un paese come
il nostro in cui le riforme radicali e urgenti e avvertite dalla maggior parte
della popolazione sono sistematicamente boicottate, si è fatto stranamente
presto a inserire nelle discussioni parlamentari l'argomento che è anche
oggetto della presente riflessione, e anche saltando la previa fase della
verifica in Commissione.
L'ultima considerazione mi offre legittimazione
acciocché io mi chieda chi sia che detta l'agenda parlamentare in Italia,
forse lo straniero?
Antonio Carannante
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