martedì 9 febbraio 2016

Gaeta: si è tenuto un convegno sull'assedio da parte dei piemontesi e l'eroica resistenza da parte dell'esercito di Francesco II

Assedio di Gaeta 1860 - 61 mentre viene bombardata
dal mare da parte della flotta piemontese

di Antonio Carannante

Il giorno 5 febbraio 2016 è stato proiettato un video sull'assedio di Gaeta 1860-61, da parte dell'esercito piemontese contro l'esercito napoletano e il suo re. Contemporaneo del tempo dell'assedio, e presente in zona, era anche il giornalista francese Charles Garnier il quale si esprime sostenendo che l'intera vicenda dell'assedio esalta le virtù dei vinti e non quelle dei vincitori, e che l'unico difetto dei sovrani borbonici sarebbe stato quello di non usare la stampa per propagandare il proprio operato, mentre altri sovrani e uomini politici di diversi paesi avrebbero usato la stampa per farsi pubblicità pur avendo invece molte colpe da farsi perdonare dalla storia.
Charles Garnier
Il prof. Roberto De Mattei, presente al nostro convegno, ha tenuto a sottolineare che la figura di Francesco II ,l'ultimo re delle Due Sicilie, è figura di uomo dell'ONORE, mentre i risorgimentalisti vollero separare la politica dalla morale ammettendo il furto, il mendacio e perfino l'assassinio in politica.
Anche oggi, pertanto, in politica si è troppo sciolti dalla morale: è in disuso la morale cattolica ma anche l'intera religione cattolica perfino all'interno dei cattolici stessi.
Occorrono i valori di CRISTO E NATURALI. Francesco II e l'assedio di Gaeta ci aiutano in questo proponimento.
Il sacerdote don Mauro Tranquilli, invece ha esordito con la seguente domanda: cosa è che rende forte una dinastia e la sua popolazione? E' la forza solo militare, la forza bruta, oppure  una comune fede che tiene unita l'intera popolazione? Ebbene, è la fede cristiana che ha tenuto insieme il Regno di Napoli, così come le dinastie preunitarie e come i varti Regni d'Europa almeno fino alla rivoluzione protestante ma anche dopo. Francesco II e i Borbone non erano solo re cattolici ma re di un regno che aveva la fede cristiana non soltanto fra la popolazione ma come struttura su cui si ergeva l'istituzione stessa del Regno. Così Carlo III, iniziatore della dinastia, conquistò il regno con le armi ma riconobbe che era sul trono con l'accondiscendenza del Papa in quanto già i Normanni conquistarono il Regno ma lo sottoposero al Papa che lo offrì loro perché prosperassero nell'amore di Cristo. Il Sud fu quindi il regno votato a Cristo, mentre il mondo di oggi è il regno dell'Anticristo con la sua dissolutezza sfrenata. Esiste soltanto Cristo da una parte, e dall'altra il sibilo luciferino del serpente satanico: e questo è il filo conduttore di tutta la storia umana.


A me è proprio sembrato che tutto il convegno sia stato attraversato dal fil rouge costante della continua presenza della fede in Cristo nostro Signore al Quale sia stato sempre rivolto il pressante appello per la Sua benevolenza!

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